L’organigramma è stato diviso in 37 temi concernenti
buona parte delle tematiche geologiche, dalla stratigrafia alla geologia strutturale,
dalle coste al telerilevamento, fino a toccare temi importanti come i rischi
geologici, la pianificazione del territorio e l’inquinamento.
Nell’area dedicata all’expo del congresso, è stato
possibile incontrare aziende operanti in settori strategici, come mining, oil
and gas, Vale, Bhp billiton, Rio Tinto, Rowland, Moultrie group e tante altre.
Molti anche gli stand dei servizi geologici
nazionali che hanno esposto le loro attività e mostrato la geologia locale. Lo
stand del servizio geologico cinese e quello russo hanno visto anche la
presenza dei rispettivi rappresentanti governativi, in particolare del Ministro
per la terra e le risorse Mr Xu Shaoshi, segno di una comunione di interessi
legati all’estrazione di materie prime. Un fatto molto interessante è stata la
presentazione della nuova cartografia geologica della Cina. Nello stand del
servizio geologico indiano sono stati mostrati gli enormi progressi che questo
paese sta facendo nel campo dello studio della terra tramite lo spazio con il lancio
di un nuovo satellite (dopo le missioni IRS).
Sul maxischermo dell’area espositiva è stato
trasmesso l’atterraggio del nuovo robot della Nasa su Marte, un nuovo mondo da
scoprire e soprattutto uno stimolante luogo da studiare per i geologi.
Le sessioni plenarie, di notevole interesse, hanno
trattato diversi problemi attuali nell’ambito delle risorse e dell’ambiente.
La sessione sul “Resourcing tomorrow” ha riguardato il problema dello sfruttamento
delle risorse idriche e minerarie in un mondo con una popolazione in costante
crescita. Le presentazioni di esponenti governativi, tra cui il ministro
dell’ambiente cinese Mr Shaoshi, dell’industria e della ricerca, hanno cercato
di fornire un quadro della situazione generale; il rischio del depauperamento
delle risorse idriche come conseguenza dei cambiamenti climatici è stato un
fattore di notevole intesse e sensibilità da parte degli intervenuti.
Un’altra sessione molto interessante ha trattato
delle interazioni tra l’uomo e la terra: il rapporto dell’uomo con i processi
naturali ha modificato l’aspetto della società e grazie al notevole senso di
adattamento l’essere umano è riuscito a colonizzare ampie parti del globo e a
vivere anche in prossimità di aree a rischio (zone vulcaniche, sismiche o in
frana). Gli speaker hanno inoltre
svolto una analisi dell’impatto dei maggiori disastri geologici che hanno
colpito la nostra società e dei progressi nella valutazione e mitigazione del
rischio, basti pensare ai notevoli progressi tecnologici nel campo del fast response in aree colpite da
alluvioni tramite telerilevamento.
Il congresso si è distinto anche per la sua
attenzione verso i giovani offrendo l’opportunità allo
Young Earth Scientist Network di collaborare all’organizzazione dell’evento e
alla creazione del suo II congresso internazionale al quale hanno partecipato
giovani da tutto il mondo. Dall’Italia ci sono stati il fondatore dello YES Network, il dott. David Govoni, e il
dott. Ciro Manzo in qualità di Yes
Network National rappresentative.
Questo congresso di giovani nel congresso
supportato economicamente dalla Bhp Billiton e dallo IUSG (International Union of Geological Society) è stato organizzato
secondo uno schema che ha visto una serie di workshop dedicati alla creazione di curriculum vitae, alla comunicazione scientifica e al networking
tra giovani geologi e aziende.
Tra le attività svolte fondamentali sono state le round
table tematiche tenutesi
durante tutti i giorni del congresso con temi dedicati a: Geologi e policy makers, le donne nella geologia, prospettive
future delle attività dello Yes Network. Una interessante novità già
sperimentata nel primo YES congress in Cina nel 2009, è stata il web-meeting, una opportunità per tutti
in tutto il mondo di partecipare tramite internet a queste riunioni, tra gli
intervenuti dall’etere c’erano diversi esponenti del mondo della politica
(anche dal Congresso Americano) e di enti internazionali come l’UNESCO,
l’APECS.
Un ringraziamento va al dott. Luca De Micheli
dell’Eurogeo Survay il cui supporto a queste attività e allo Yes Network è
stato molto prezioso.
Un elemento interessante è stato il Networking Hour offerto dalla Bhp
billiton con lo scopo di creare opportunità di incontro tra giovani,
ricercatori e aziende. Ultimo punto molto interessante è stata l’elezione di un
rappresentante dello Yes Network all’interno dell’IUGS.
Il tema 36.4 sulle sfide geoscientifiche dei
giovani geologi nel XXI secolo è stato il punto di incontro di questo congresso
nel congresso. Una sessione molto interessante che ha visto diversi interventi
su nuove tecnologie e prospettive del nostro
lavoro. In particolare si
sottolinea che l’idea del geologo come esperto nell’ambito della pianificazione
territoriale ha incontrato un certo interesse.
La Geoetica, tema molto dibattuto durante il congresso, ha
visto l’impegno della dott.ssa Peppoloni dell’INGV nella sua diffusione: l’idea
di fare un giuramento di Ippocrate per i geologi può essere un ulteriore
elemento a supporto della categoria per incrementare il senso di responsabilità
della nostra attività verso la terra e la società.
A fare da Chairman
durante la chiusura dell’evento è stata la dott.ssa Michelle Cooper del
servizio geologico australiano e rappresentante dello Yes Network.
Uno degli aspetti positivi di questo congresso è
stato il senso di grande interesse verso le novità e i giovani riscontrabile in
molti intervenuti e negli stessi stand espositivi. In questo contesto,
programmi come quelli del GEOHOST, o grant
offerti dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra (FIST) o dalla
Società Geologica Italiana (SGI) sono state delle ottime opportunità offerte a
giovani ricercatori e non di poter partecipare, vedere e soprattutto crescere
nella propria professione.
L’interesse verso l’interazione problematiche ambientali/diffusione nella
società, comincia ad essere un aspetto fondamentale anche per i geologi e
le loro associazioni.
La speranza è che nel tragitto verso il prossimo
congresso in Sudafrica nel 2016 questo interesse si sia evoluto in reale
attività. Il geologo a differenza di altre professioni ha la capacità di vedere
in maniera olistica il paesaggio, i suoi processi e le interazioni con le
attività umane; geologia, geomorfologia, geologia applicata sensu latu,
geochimica, idrogeologia sono alcuni temi che non vengono insegnati a
ingegneri, architetti, economisti e a politici, ma sono loro gli ambiti
culturali che permettono la comprensione del territorio e l’esposizione ai
rischi. Sicuramente non è nostra l’intenzione di sostituirci a queste figure
che sono molto importanti, ma sicuramente il nostro supporto deve essere
maggiore.